Unità Pastorale Dueville

 

Spett.le Presidente Commissione Europea

Dott.ssa Ursula von der Leyen,

siamo vicini ad un momento che dovrà essere epocale: la prossima Conferenza delle Parti (COP 25) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). Sì, epocale perché, come riconosciuto da tutto il mondo scientifico e chiesto da gran parte delle popolazioni mondiali e da tantissimi giovani, è necessario passare urgentemente dalle parole all’azione per salvaguardare il nostro pianeta e chi vi abita.

I cambiamenti climatici, ormai innegabilmente in atto, sono influenzati e modificati dall’azione dell’Uomo più che da tutti gli altri processi naturali complessivamente considerati. Questo è un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive, politiche e costituisce una delle principali sfide attuali per l’Umanità.

E il Creato ci manda segnali precisi già da decenni: l’aumento progressivo delle temperature medie del pianeta, lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari, alluvioni ma anche siccità e aumento della desertificazione stanno portando l’Umanità ad uno sconvolgimento ambientale, sociale ma anche economico. E se il clima è un bene comune, di tutti e per tutti, l’impatto più pesante della sua alterazione ricade sui più poveri costretti a indicibili sofferenze, a migrazioni di massa, ora non solo per fuggire dalla guerra, e ad intraprendere viaggi caratterizzati da rischi, maltrattamenti, vulnerabilità e incertezza rispondendo alla spinta della disperazione per cercare condizioni di vita più dignitose.

È imperativo quindi rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta, servendosi delle più recenti acquisizioni scientifiche in materia ambientale.

I prossimi anni saranno cruciali: abbiamo tempo sino al 2030 per non superare la soglia critica di 1,5 °C e raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2040, secondo quanto raccontato dall’ultimo rapporto Ipcc.

L’essere umano ha il compito di coltivare e custodire ciò che ha avuto da Dio e che lascerà ai propri figli e ai figli dei propri figli e questo impegnarsi per il bene comune significa fare scelte solidali che ora sono diventate anche urgenti.

I vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni hanno portato alle aspettative attese perché, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci.

Auspichiamo quindi un dibattito onesto e trasparente perché le necessità particolari o le ideologie non ledano il bene comune, superino gli interessi di pochi e portino ad urgenti obiettivi e strategie importanti, condivisi, con percorsi di realizzazione ben delineati, non subordinati ai vincoli di bilancio. E’ imperativo avviare da subito le basi per costruire un mondo giusto, sano, rispettoso di tutte le creature e del Creato, il mondo che tutti, compresi i nostri figli ma anche gli ultimi del mondo, meritano.

Unità Pastorale Dueville

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