Un altro mondo è possibile? Questo sicuramente no!

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Sembra d’essere appena partiti e siamo già all’ultima tappa.

Le vite di alcuni di noi non si erano mai incrociate in fino a qualche giorno fa. Ora ci troviamo con precisione svizzera alle 7.15 (i puntigliosi direbbero “alle 7.14”) tutti in sella pronti a partire. Come fossimo un gruppo consolidato di vecchi compagni di viaggio.

In uscita dalla città ci scortano due moto e una macchina della Polizia facendoci assaporare il gusto di come potrebbe essere una città in cui i ciclisti abbiano la precedenza sulle auto.

Appena fuori città ci ritroviamo nella cruda realtà e ci rendiamo conto che neanche la scorta delle forze dell’ordine è sufficiente a imporre un minimo di rispetto verso gli utenti vulnerabili, quali sono i ciclisti. Macchine e camion iniziano a passarci fin troppo vicino, ad una distanza neanche pensabile in Francia dove il rispetto del ciclista è decisamente maggiore… e il rischio di contravvenzione al codice della strada è alto se non lasci 2 metri di “luce” tra il veicolo in sorpasso e il ciclista.

I nostri polmoni, che si erano dati una bella ripulita in questi quattro giorni di pedalate aerobiche sugli argini, si sentono purtroppo foderare nuovamente di PM10.

Il piacere di pedalare in compagnia, gioendo di ogni metro di territorio percorso, è soppiantato da un’attenzione quasi paranoica verso l’asfalto, la ruota di chi ci precede e le scatole di metallo che continuano a sfrecciare alla nostra sinistra.

Percorriamo velocemente i 53 km che ci separano da Torino e alle 10.15 siamo puntualmente all’ingresso dell’Ospedale Regina Margherita, con la televisione locale che registra il nostro arrivo.

Apre il nostro ultimo incontro l’Assessore allo sport di Torino Roberto Finardi che conferma il grande supporto della città di Torino a RWU. Accoglienza che apprezziamo molto e sottolinea il contrasto con l’assenza totale, il giorno della partenza, dei media e dei rappresentanti della giunta veneziana, nonostante il progetto sia nato proprio nella città veneta. Sarebbe da pensare ad una diversa sensibilità verso la bicicletta e il cambiamento climatico, ma siamo ben lieti di conoscere delle motivazioni diverse.

Segue la consegna, da parte di Paolo Penzo, dei fondi raccolti dai colleghi delle Generali di Mogliano Veneto per l’associazione i “Quelli del V piano”.

È poi il turno di Luca Mercalli che, per restare sul tema “cambiamento climatico e salute” utilizza il parallelo tra febbre umana e febbre del pianeta. Il tutto supportato da evidenze sconcertanti che confermano i rischi di estensione degli areali dei vettori animali, la pericolosità delle ondate di calore e l’incremento degli eventi meteo estremi. In sintesi, la conferma che quello attuale non è più un mondo possibile e che un cambiamento non è più derogabile.

La chiusura dell’intervento di Mercalli è anche l’occasione per i saluti di commiato tra chi ha pedalato assieme in questi giorni. Alcuni si avviano a prendere il treno, altri si disperdono in direzioni diverse e un gruppetto, riprende addirittura la via verso Venezia in bicicletta.

 

È quindi giunta l’ora del bilancio della terza edizione. Nel 2014 siamo partiti in 2. L’anno successivo 8 hanno pedalato per l’intero tracciato e altri 2 per metà. Quest’anno 15 hanno compiuto l’intero percorso e altri 6-7 per circa la metà. I numeri sarebbero già un buon indicatore di successo. È però l’entusiasmo di tutti a confermare il successo dell’iniziativa e a trasmettere la voglia di perseverare nel progetto. Anche chi era completamente a digiuno di cambiamento climatico è rimasto toccato dall’esperienza di Ride With Us e torna a casa con una consapevolezza nuova sul tema e la voglia di agire per il cambiamento.

Noi continuiamo a essere convinti che, pur nell’infinitesimamente piccolo, le biciclette di RWU rappresentino un bello spaccato della lotta contro il cambiamento climatico.

Infatti in entrambi i casi è necessario agire tutti insieme, avendo chiara la direzione comune. Il cambiamento verso cui lavorare non è fatto di tristezza e semplice privazione, ma deve essere caratterizzato da una sensazione di gioia e piacere, come lo è stato per noi in questi giorni. E, soprattutto, è necessario che tutti (inteso come ognuno di noi e non come gli “altri”) spingano sui pedali e subito per far si che le cose cambino. Non c’è tempo da perdere perché il momento dell’azione è oggi, non domani.

 

Difficile ringraziare puntualmente tutti coloro che hanno contribuito anche quest’anno al successo di RWU.

Sicuramente gli sponsor tecnici con cui è in essere uno storico sodalizio, come le Selle Royal (ed è facile immaginare quanto siano non importante ma addirittura fondamentali quando si passano anche 11 ore in sella), il supporto grafico del connubio Grafis-Gabo detto anche Selene-Davide, l’ospitalità dell’hotel Tritone di Mestre, dell’Ostello dei Concari di Governolo, del Comune di Cremona, di Legambiente Pavia, del Dopo Lavoro Ferroviario di Asti e dell’Ospedale Regina Margherita. Non possiamo dimenticare lo staff di Aequilibria, Stefano e Marta in primis, per la perfetta organizzazione di ogni cosa. Merito di Paolo è l’aver costruito un tracciato tanto bello quanto vario. Roberto per il supporto fondamentale nell’organizzazione dell’ultima tappa.

Un ringraziamento particolare ai tanti che hanno partecipato entusiasticamente, a titolo completamente gratuito, ai nostri eventi. In rappresentanza di tutti loro citiamo Filippo Giorgi, Stefano Caserini, Grammenos Mastrojeni, Pietro Contegiacomo e Luca Mercalli.

È poi il turno delle associazioni ciclistiche che ci hanno supportato in vario modo lungo il percorso. Il TOM di Marghera che ci ha accompagnato nella parte iniziale della prima tappa. In modo particolare poi la Familiare di Alessandria e il DLF di Asti che, oltre ad accompagnarci e scortarci in qualche tratta, hanno curato anche la soddisfazione dei nostri stomaci.

Insieme a loro il ringraziamento principale va alle tante decine di persone che hanno pedalato con noi nelle varie tappe e che è impossibile elencare qui di seguito.

Arriviamo quindi alla straordinaria partecipazione del Pedale veneziano, guidato da Alberto Fiorin, con cui si è consolidato il rapporto eccezionale già costruito nella precedente pedalata verso Parigi. Sarebbe difficile ormai immaginare una prossima edizione di RWU senza di loro.

Quest’anno abbiamo però la sensazione che sia nato un altro sodalizio destinato a crescere nel tempo. È quello con la FIAB che ci aveva supportato fin dalla prima edizione di RWU nelle tappe d’avvio del tour, con la sezione di Mestre capitanata da Miriam Guida. Il grande aiuto di Antonio Dalla Venezia, Sui pedali con noi per metà pecorso, ha consentito però quest’anno di mettere in moto l’eccezionale rete di sezioni locali di FIAB lungo il percorso.

Spero che i tanti che non abbiamo menzionato ci perdoneranno per la nostra imperdonabile dimenticanza.

Avremo modo di ringraziarli il prossimo anno, visto che Ride With Us ha mosso troppe energie per pensare di mettersi a riposo.

Ci vediamo nel 2017!

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