Una pedalata liscia come l’olio e senza cattivi pensieri

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La tappa Cremona-Pavia è stata semplicemente perfetta!

L’ostello dove era alloggiato il gruppo non offriva la colazione, per cui abbiamo invaso una vicina pasticceria, dove le commesse non si capacitavano della quantità di cibo che il noto metabolismo da Ride With Us porta a ingurgitare.

Alla partenza ci attendeva una nebbia molto leggera, quasi una coccola avvolgente rispetto ai giorni precedenti.

Ci aspettavano però anche Pier, presidente FIAB Cremona, e la sapiente guida Franco. L’uscita dalla città è stata anche l’occasione per osservare lo stato di cattiva manutenzione di diverse ciclabili del comune. Una piccola variazione del tracciato per evitare un pezzo di sterrato particolarmente malmesso si è trasformata nell’occasione per pedalare lungo il Canal Bianco.

Ci siamo sentiti per un attimo proiettati nella precedenti edizioni di RWU, quando abbiamo pedalato anche per decine di km lungo i canali navigabili tedeschi.

L’unica differenza è che nel Canal Bianco delle chiatte non c’è neanche l’ombra. Si tratta solo del fallito tentativo di tornare a sfruttare come in passato, ma in scala diversa, la rete fluviale italiana per la movimentazione delle merci.

Il canale collega il Po fino a Cremona, forse una trentina di km da Milano. Immaginate cosa vorrebbe dire completare l’opera e trasformare Milano nel principale porto commerciale interno d’Italia, svuotando le nostre autostrade dalle migliaia di tir che le invadono ogni giorno.

Pure fantasie per un paese che ha basato il proprio sviluppo sul trasporto, leggero e pesante, su gomma. Pensieri che scaturiscono in testa forse per l’abbondante flusso di ossigeno messo in circolazione dalla pedalata.

Ha ragione Ugo Laudati, uno dei rappresentanti torinesi di RWU. Pedalare in strade secondarie, lungo l’argine del Po, alla giusta velocità e con un bel gruppo di ciclisti mettono in circolo nella testa di tutti una marea di pensieri, ma solo pensieri positivi.

I cattivi pensieri li troviamo all’Osteria di Sant’Andrea, più o meno a metà della tappa, dove ci fermiamo per pranzo.

Una foto di Edwige Fenech e Ugo Tognazzi ricorda che proprio qui si erano fermati per qualche giorno i due attori ai tempi delle riprese di “Cattivi pensieri”.

Bastano un paio di punzecchiature a Franco, il gestore dell’Osteria, perché parta come un fiume in piena nello snocciolare aneddoti e racconti esilaranti della sua esperienza. Fa sorridere anche sapere dell’esistenza di una figura addetta a ricreare la nebbia finta, materia prima presente in abbondanza nella zona, perché il film era stato girato nel mese di settembre.

Il pranzo è anche l’occasione per salutare Antonio Dalla Venezia che, oltre a essere l’ex presidente di FIAB, è stato molto attivo per mettere in moto le diverse reti locali di FIAB che ci hanno accompagnato lungo il percorso. A cui si somma il grande appoggio che ha dato al progetto fin dal suo primo anno FIAB Mestre, guidata da Miriam Guida che ha pedalato con noi fino a Cremona. Antonio era all’inizio abbastanza preoccupato di dover iniziare il giro con una tappa di 160 km ed è stato invece bellissimo vederlo tirare il gruppo davanti a tutti, prima di arrivare a Sant’Andrea.

Insieme a lui torna a casa Alice che aveva pedalato con noi per diversi giorni l’anno scorso, ma che quest’anno non è riuscita a salire in sella per cause al di fuori della sua volontà e ha scelto comunque di condividere con noi le pause pranzo e le tappe.

Riprendiamo subito le biciclette per dirigerci verso Pavia, dove arriviamo verso le 17.30. Giusto il tempo di una doccia veloce e poi di nuovo in sella per arrivare puntuale all’appuntamento organizzato da Legambiente con la partecipazioni Stefano Caserini che, oltre a fornirci un’ulteriore contributo alla spiegazione della complessità del cambiamento climatico ha presentato una serie di buone notizie che confermano quanto il cambiamento verso una società a basso contenuto di CO2 abbia già avuto inizio.

La cena con Stefano e tutto il gruppo di RWU è l’occasione per un doppio saluto. Ci lasciano Alberto e Corina, il nostro tandem che era un vero motore a doppia propulsione del gruppo, quasi da tenere a freno. Sentiremo anche la loro mancanza all’arrivo a Torino.

Si uniscono invece a noi Sebastiano e Ausilia, ciclisti che hanno vissuto esperienze fantastiche con la bicicletta, come i 1.600 km dell’Iditarod in Alaska. Non vediamo l’ora di sentire i loro racconti nel corso dei soli 130 km della nostra traccia Pavia-Alessandria-Asti.

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