In bici a Parigi per salvare la Terra

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Un viaggio dall’Italia alla Francia, in occasione della Conferenza sul clima organizzata dall’Onu dal 30 novembre all’11 dicembre. l’ha progettato Daniele Pernigotti, autore del (profetico) libro Con l’acqua alla gola

di Benedetta Verrini
Non ci sono più scuse, l’ultima chance per arrestare il drammatico climate warming che sta minacciando l’intero ecosistema si chiama Cop21. Sarà la più importante Conferenza Onu sul clima dopo quella di Kyoto, e si svolgerà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.
La sfida è enorme. «Significa mettere davvero uno stop alle emissioni di CO2 nel mondo, che oggi sono liberate al ritmo di 36 miliardi di tonnellate l’anno» spiega Daniele Pernigotti. Consulente ambientale, revisore indipendente per la Commissione europea, instancabile divulgatore, ha appena pubblicato un libro, Con l’acqua alla gola (ed. Giunti), in cui spiega la posta in gioco, sconfessa i “negazionisti climatici” e sottolinea l’importanza di un impegno comune, anche da singoli cittadini, per cambiare finalmente modello di sviluppo.
«Si tratta di un cambiamento enorme perché molta parte della nostra vita dipende dal consumo di combustibili fossili, dai trasporti al riscaldamento» prosegue l’autore. «Ma non ci sono dilazioni possibili: ci stiamo avvicinando alla soglia dei due gradi in più nella temperatura globale e l’inazione ci porterebbe, a fine secolo, a un aumento pari a quattro gradi centigradi o più».
L’irreversibilità di questo scenario sarebbe catastrofica, se solo si pensa che già oggi l’equilibrio geologico, idrogeologico, le desertificazioni e gli eventi meteo estremi si sono fortemente intensificati (nel 2013 si sono contati più di 900 episodi metereologici fuori del comune nel mondo).
Sul fronte delle responsabilità, Pernigotti punta il dito contro le lobby del petrolio arroccate in difesa dei loro privilegi. «Stanno utilizzando la stessa tattica che, nei decenni scorsi, le lobby del tabacco usarono per negare il fatto che le sigarette fossero cancerogene» spiega. E nel libro affronta “la madre di tutte le bufale”, ovvero che la comunità scientifica sia spaccata a metà sul tema del climate warming. «Non ci sono più dubbi sul cambiamento climatico, gli scienziati sono d’accordo al cento per cento. E sono altrettanto compatti, almeno al 97 per cento, nel dire che le attività umane sono responsabili del fenomeno».
Ma come affrontare la scarsa educazione ambientale dei cittadini, la poderosa forza del mercato nel determinare le scelte politiche ed economiche dei governi, l’indifferenza dei media? «Ci sono importanti segnali di cambiamento: l’Europa si è impegnata a fondo nella riduzione delle emissioni e nell’adozione di modelli sostenibili ed energie alternative. La direzione presa da Obama negli Stati Uniti, a favore di una drastica riduzione delle emissioni, rappresenta certamente un incentivo per la Cina, altro attore importantissimo».
È così importante abbandonare il modello basato sui combustibili fossili che recentemente il quotidiano inglese Guardian ha lanciato la campagna “Divest”, per disinvestire finanziariamente nel settore, anche a livello di singoli risparmiatori.
E per dare slancio e attenzione alla posta in gioco nella Cop21, Pernigotti ha organizzato un viaggio in bicicletta dall’Italia verso Parigi , in occasione della Conferenza, a cui si stanno unendo molte persone da diverse parti d’Europa e del mondo (c’è chi è già partito dall’Australia e dal Vietnam). «Ciclisti-attivisti e pellegrini del clima, uniti per chiedere ai 195 Stati partecipanti, insieme con l’Unione Europea, un nuovo patto per salvare il pianeta».

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